Massacro di Katyn. l'inizio delle esecuzioni di massa di cittadini polacchi effettuate da ufficiali dell'NKVD

Il 13 aprile 1943, grazie alla dichiarazione del ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels, una nuova “bomba sensazionale” apparve su tutti i media tedeschi: i soldati tedeschi durante l’occupazione di Smolensk trovarono decine di migliaia di cadaveri di ufficiali polacchi catturati nella Foresta di Katyn vicino a Smolensk. Secondo i nazisti, la brutale esecuzione fu eseguita dai soldati sovietici. Inoltre, quasi un anno prima dell'inizio della Grande Guerra Patriottica. La sensazione viene intercettata dai media mondiali, e la parte polacca, a sua volta, dichiara che il nostro Paese ha distrutto il “fiore della nazione” del popolo polacco, poiché, secondo le loro stime, il grosso del corpo degli ufficiali polacchi è insegnanti, artisti, medici, ingegneri, scienziati e altre élite. I polacchi infatti dichiarano che l’URSS è criminale contro l’umanità. L'Unione Sovietica, a sua volta, ha negato qualsiasi coinvolgimento nella sparatoria. Allora di chi è la colpa di questa tragedia? Proviamo a capirlo.

Per prima cosa devi capire come finirono gli ufficiali polacchi negli anni '40 in un posto come Katyn? Il 17 settembre 1939, in base a un accordo con la Germania, l’Unione Sovietica lanciò un’offensiva contro la Polonia. Vale la pena notare qui che con questa offensiva l’URSS si è posta un compito molto pragmatico: restituire le terre precedentemente perdute – l’Ucraina occidentale e la Bielorussia occidentale, che il nostro paese ha perso nella guerra russo-polacca del 1921, nonché impedire la vicinanza degli invasori nazisti ai nostri confini. Ed è stato grazie a questa campagna che è iniziata la riunificazione dei popoli bielorusso e ucraino entro i confini in cui esistono oggi. Pertanto, quando qualcuno dice che Stalin = Hitler solo perché hanno cospirato per dividere la Polonia tra loro, allora è solo un tentativo di giocare sulle emozioni di una persona. Non abbiamo diviso la Polonia, ma abbiamo solo restituito i nostri territori ancestrali, cercando allo stesso tempo di proteggerci da un aggressore esterno.

Durante questa offensiva riconquistammo la Bielorussia occidentale e l'Ucraina occidentale e circa 150mila polacchi vestiti con l'uniforme militare furono catturati dall'Armata Rossa. Anche qui vale la pena notare che i rappresentanti delle classi inferiori furono immediatamente rilasciati e successivamente, nel 1941, 73mila polacchi furono trasferiti al generale polacco Anders, che combatté contro i tedeschi. Avevamo ancora quella parte di prigionieri che non volevano combattere contro i tedeschi, ma si rifiutavano anche di collaborare con noi.

Prigionieri polacchi presi dall'Armata Rossa

Le esecuzioni di polacchi, ovviamente, ebbero luogo, ma non nei numeri presentati dalla propaganda fascista. Per cominciare, è necessario ricordare che durante l'occupazione polacca della Bielorussia occidentale e dell'Ucraina occidentale nel 1921-1939, i gendarmi polacchi schernirono la popolazione, la frustarono con filo spinato, cucirono gatti vivi nello stomaco delle persone e ne uccisero a centinaia per la minima violazione della disciplina nei campi di concentramento. E i giornali polacchi hanno scritto senza esitazione: "L'intera popolazione bielorussa deve cadere da cima a fondo con orrore, da cui il sangue nelle loro vene si congelerà". E questa “élite” polacca è stata catturata da noi. Pertanto, alcuni polacchi (circa 3mila) sono stati condannati a morte per aver commesso crimini gravi. Il resto dei polacchi ha lavorato alla costruzione dell'autostrada a Smolensk. E già alla fine di luglio 1941 la regione di Smolensk fu occupata dalle truppe tedesche.

Oggi esistono 2 versioni degli eventi di quei giorni:

Gli ufficiali polacchi furono uccisi dai fascisti tedeschi tra settembre e dicembre 1941;

Il “fiore della nazione” polacco fu ucciso dai soldati sovietici nel maggio 1940.

La prima versione si basa su un esame tedesco “indipendente” condotto da Goebbels il 28 aprile 1943. Vale la pena prestare attenzione a come è stato effettuato questo esame e quanto fosse veramente “indipendente”. Per fare ciò, rivolgiamoci all'articolo del professore cecoslovacco di medicina legale F. Hajek, un partecipante diretto all'esame tedesco del 1943. Ecco come descrive gli eventi di quei giorni: “Il modo in cui i nazisti organizzarono un viaggio nella foresta di Katyn per 12 professori esperti provenienti dai paesi occupati dagli invasori nazisti è di per sé caratteristico. L’allora Ministero degli Affari Interni del protettorato mi diede l’ordine degli occupanti nazisti di recarmi nella foresta di Katyn, indicando che se non fossi andato a dichiararmi malato (cosa che ho fatto), allora la mia azione sarebbe stata considerata sabotaggio e, in caso contrario, meglio, verrei arrestato e mandato in un campo di concentramento." In tali condizioni non si può parlare di “indipendenza”.

Resti di ufficiali polacchi giustiziati

F. Hajek fornisce inoltre i seguenti argomenti contro le accuse dei nazisti:

i cadaveri degli ufficiali polacchi avevano un alto grado di conservazione, che non corrispondeva al fatto che fossero rimasti sotto terra per tre anni interi;

l'acqua entrò nella tomba n. 5, e se i polacchi fossero stati davvero fucilati dall'NKVD, entro tre anni i cadaveri avrebbero iniziato a subire l'adipocirazione (la trasformazione delle parti molli in una massa appiccicosa grigio-bianca) degli organi interni, ma ciò non è avvenuto;

conservazione della forma sorprendentemente buona (il tessuto sui cadaveri non si è decomposto; le parti metalliche erano un po' arrugginite, ma in alcuni punti hanno mantenuto la loro lucentezza; il tabacco nei portasigarette non era rovinato, anche se sono rimasti nel terreno per oltre 3 anni) il tabacco ed il tessuto avrebbero dovuto soffrire molto l'umidità);

Gli ufficiali polacchi furono uccisi con rivoltelle di fabbricazione tedesca;

i testimoni intervistati dai nazisti non erano testimoni oculari diretti e la loro testimonianza era troppo vaga e contraddittoria.

Il lettore si porrà giustamente la domanda: “Perché l’esperto ceco ha deciso di parlare apertamente solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, perché nel 1943 ha sottoscritto la versione fascista e in seguito ha cominciato a contraddirsi?” La risposta a questa domanda può essere trovata nel libroex presidente del comitato per la sicurezza della Duma di StatoVictor Iljuchin“Il caso Katyn. Controllo della russofobia":

"I membri della commissione internazionale - tutti, noto, tranne l'esperto svizzero, provenienti da paesi occupati dai nazisti o da paesi loro satelliti - furono portati dai nazisti a Katyn il 28 aprile 1943. E già il 30 aprile furono portati via da lì su un aereo che non atterrò a Berlino, ma in un aeroporto polacco intermedio provinciale a Biała Podlaski, dove gli esperti furono portati in un hangar e costretti a firmare un rapporto compilato. E se a Katyn gli esperti discutevano e dubitavano dell'obiettività delle prove presentate loro dai tedeschi, qui, nell'hangar, firmavano senza dubbio quanto richiesto. Era chiaro a tutti che il documento doveva essere firmato, altrimenti forse non sarebbero arrivati a Berlino. Successivamente altri esperti ne hanno parlato”.

Inoltre, è ormai noto il fatto che gli esperti della commissione tedesca scoprirono nel 1943 un numero significativo di bossoli di cartucce tedesche nei cimiteri di Katyn”.Geco 7.65 D”, che erano fortemente corrosi. E questo suggerisce che le cartucce fossero d'acciaio. Il fatto è che alla fine del 1940, a causa della carenza di metalli non ferrosi, i tedeschi furono costretti a passare alla produzione di manicotti in acciaio verniciato. È ovvio che nella primavera del 1940 non era possibile che questo tipo di cartuccia potesse apparire nelle mani degli ufficiali dell'NKVD. Ciò significa che nell'esecuzione degli ufficiali polacchi c'è una traccia tedesca.

Katyn. Smolensk Primavera 1943. Il medico tedesco Butz mostra a una commissione di esperti i documenti trovati sugli ufficiali polacchi assassinati. Nella seconda foto: “esperti” italiani e ungheresi esaminano il cadavere.

Inoltre, la “prova” della colpevolezza dell’URSS sono i documenti ora declassificati della cartella speciale n. 1. In particolare c’è la lettera n. 794/B di Beria, nella quale egli dà l’ordine diretto di giustiziare più di 25mila ufficiali polacchi. Ma il 31 marzo 2009, il laboratorio forense di uno dei principali specialisti del Ministero degli affari interni della Federazione Russa, E. Molokov, ha effettuato un esame ufficiale di questa lettera e ha rivelato quanto segue:

le prime 3 pagine sono state stampate su una macchina da scrivere e l'ultima su un'altra;

il carattere dell'ultima pagina si trova su un certo numero di lettere NKVD ovviamente autentiche degli anni 39-40, e i caratteri delle prime tre pagine non si trovano in nessuna delle lettere autentiche NKVD di quel tempo identificate fino ad oggi [dalla successiva perizie del Ministero degli affari interni della Federazione Russa].

Inoltre, il documento non contiene il giorno della settimana, sono indicati solo il mese e l'anno (“marzo 1940”) e la lettera al Comitato Centrale è stata registrata il 29 febbraio 1940. Questo è incredibile per qualsiasi lavoro d’ufficio, soprattutto per i tempi di Stalin. È particolarmente allarmante che questa lettera sia solo una copia a colori e nessuno sia riuscito a trovare l'originale. Inoltre, nei documenti del pacchetto speciale n. 1 sono già stati riscontrati più di 50 segni di falsificazione.Ad esempio, come ti piace l'estratto di Shelepin datato 27 febbraio 1959, firmato dall'allora defunto compagno Stalin e allo stesso tempo contenente i sigilli sia del Partito Comunista di tutta l'Unione (bolscevichi), che non esisteva più, sia il Comitato Centrale del PCUS? Solo su questa base possiamo dire che i documenti della cartella speciale n. 1 hanno maggiori probabilità di essere falsi. Vale la pena ricordare che questi documenti sono apparsi per la prima volta in circolazione durante il regno di Gorbaciov/Eltsin?

La seconda versione degli eventi si basa principalmente su quella condotta dal capo chirurgo militare, l'accademico N. Burdenko, nel 1944. Vale la pena notare qui che dopo che Goebbels organizzò uno spettacolo nel 1943 e costrinse, sotto pena di morte, gli esperti forensi a firmare rapporti medici utili alla propaganda fascista, non aveva senso nella commissione Burdenko nascondere nulla o nascondere prove. In questo caso, solo la verità potrebbe salvare il nostro Paese.
In particolare, la commissione sovietica rivelò che era semplicemente impossibile eseguire un’esecuzione di massa di ufficiali polacchi all’insaputa della popolazione. Giudica tu stesso. Nel periodo prebellico, la foresta di Katyn era il luogo di vacanza preferito dai residenti di Smolensk, dove si trovavano le loro dacie, e non c'erano restrizioni all'accesso a questi luoghi. Fu solo con l'arrivo dei tedeschi che apparvero i primi divieti di ingresso nella foresta, furono istituite pattuglie aumentate e in molti luoghi cominciarono ad apparire cartelli che minacciavano di sparare a chi entrava nella foresta. Inoltre, nelle vicinanze c'era anche un campo pionieristico di Promstrakhkassa. Si è scoperto che c'erano fatti di minacce, ricatti e corruzione della popolazione locale da parte dei tedeschi per fornire loro la testimonianza necessaria.

A Katyn lavora la commissione dell'accademico Nikolai Burdenko.

Gli esperti forensi della Commissione Burdenko hanno esaminato 925 cadaveri e sono giunti alle seguenti conclusioni:

una piccolissima parte dei cadaveri (20 su 925) avevano le mani legate con lo spago di carta, cosa sconosciuta in URSS nel maggio 1940, ma prodotta solo in Germania dalla fine di quell'anno;

completa identità del metodo di fucilazione dei prigionieri di guerra polacchi con il metodo di fucilazione dei civili e dei prigionieri di guerra sovietici, ampiamente praticato dalle autorità naziste (colpo alla nuca);

il tessuto degli indumenti, soprattutto soprabiti, uniformi, pantaloni e camicie esterne, è ben conservato ed è molto difficile da strappare con le mani;

l'esecuzione è avvenuta con armi tedesche;

non c'erano assolutamente cadaveri in stato di putrefazione o distruzione;

sono stati rinvenuti oggetti di valore e documenti datati 1941;

furono trovati testimoni che videro vivi alcuni ufficiali polacchi nel 1941, ma che furono elencati come giustiziati nel 1940;

furono trovati testimoni che videro ufficiali polacchi nell'agosto-settembre 1941, lavorare in gruppi di 15-20 persone sotto il comando dei tedeschi;

Sulla base dell'analisi delle ferite, fu deciso che nel 1943 i tedeschi eseguirono un numero estremamente insignificante di autopsie sui cadaveri dei prigionieri di guerra polacchi giustiziati.

Sulla base di tutto quanto sopra, la commissione è giunta alla conclusione: i prigionieri di guerra polacchi, che prima dell'inizio della guerra si trovavano in tre campi a ovest di Smolensk e lavoravano nella costruzione di strade, sono rimasti lì dopo l'invasione degli occupanti tedeschi a Smolensk fino al settembre 1941 compreso, e l'esecuzione fu eseguita tra settembre e dicembre 1941.

Come si può vedere, la commissione sovietica presentò argomentazioni molto significative in sua difesa. Ma, nonostante ciò, tra gli accusatori del nostro paese, in risposta, esiste una versione secondo cui i soldati sovietici spararono deliberatamente ai prigionieri polacchi con armi tedesche secondo il metodo di Hitler, al fine di incolpare i tedeschi per le loro atrocità in futuro. In primo luogo, nel maggio 1940 la guerra non era ancora iniziata e nessuno sapeva se sarebbe iniziata. E per portare a termine un piano così astuto, è necessario avere la certezza assoluta che i tedeschi saranno in grado di catturare Smolensk. E se riescono a catturarlo, allora dobbiamo essere assolutamente sicuri che, a nostra volta, saremo in grado di riprendergli queste terre, in modo da poter poi aprire le tombe nella foresta di Katyn e incolpare noi stessi dei tedeschi. L’assurdità di questo approccio è evidente.

È interessante notare che la prima accusa di Goebbels (13 aprile 1943) arrivò solo due mesi dopo la fine della battaglia di Stalingrado (2 febbraio 1943), che determinò l'intero ulteriore corso della guerra a nostro favore. Dopo la battaglia di Stalingrado, la vittoria finale dell’URSS era solo questione di tempo. E i nazisti lo capirono molto bene. Pertanto, le accuse dei tedeschi sembrano un tentativo di vendetta reindirizzando

globaleopinione pubblica negativa dalla Germania all’URSS, e successivamente la loro aggressione.

“Se dici una bugia abbastanza grande e continui a ripeterla, le persone prima o poi ci crederanno”.
"Non cerchiamo la verità, ma l'effetto"
Joseph Goebbels

Tuttavia, oggi è la versione di Goebbels la versione ufficiale in Russia.7 aprile 2010 in una conferenza a KatynHa detto Putin che Stalin eseguì questa esecuzione per un senso di vendetta, poiché negli anni '20 Stalin comandò personalmente la campagna contro Varsavia e fu sconfitto. E il 18 aprile dello stesso anno, nel giorno dei funerali del presidente polacco Lech Kaczynski, L'odierno primo ministro Medvedev ha definito il massacro di Katyn "il crimine di Stalin e dei suoi scagnozzi". E questo nonostante il fatto che non esista alcuna decisione legale del tribunale sulla colpevolezza del nostro Paese in questa tragedia, né russa né straniera. Ma c'è una decisione del Tribunale di Norimberga del 1945, in cui i tedeschi furono giudicati colpevoli. A sua volta, la Polonia, a differenza di noi, non si pente delle sue atrocità commesse dal 21 al 39 nei territori occupati di Ucraina e Bielorussia. Solo nel 1922 in questi territori occupati si verificarono circa 800 rivolte della popolazione locale; a Berezovsko-Karatuzskaya fu creato un campo di concentramento, attraverso il quale passarono migliaia di bielorussi. Skulski, uno dei leader polacchi, ha detto che tra 10 anni non ci sarà più un solo bielorusso su questa terra. Hitler aveva gli stessi piani per la Russia. Questi fatti sono stati dimostrati da tempo, ma solo il nostro Paese è costretto a pentirsi. Inoltre, in quei crimini che probabilmente non abbiamo commesso.

Il caso del massacro di Katyn tormenta ancora i ricercatori, nonostante l’ammissione di colpevolezza da parte russa. Gli esperti trovano in questo caso molte incongruenze e contraddizioni che non consentono loro di emettere un verdetto inequivocabile.

Strana fretta

Nel 1940 nei territori della Polonia occupati dalle truppe sovietiche c’erano fino a mezzo milione di polacchi, la maggior parte dei quali furono presto liberati. Ma circa 42mila ufficiali dell'esercito polacco, poliziotti e gendarmi, riconosciuti come nemici dell'URSS, continuarono a rimanere nei campi sovietici.

Una parte significativa (da 26 a 28mila) dei prigionieri fu impiegata nella costruzione di strade e poi trasportata in un insediamento speciale in Siberia. Successivamente molti di loro sarebbero stati liberati, alcuni avrebbero formato l’“Esercito di Anders”, altri sarebbero diventati i fondatori della 1ª Armata dell’Esercito Polacco.

Tuttavia, la sorte dei circa 14mila prigionieri di guerra polacchi detenuti nei campi di Ostashkov, Kozel e Starobelsk rimaneva poco chiara. I tedeschi decisero di approfittare della situazione annunciando nell'aprile 1943 di aver trovato prove dell'esecuzione di diverse migliaia di ufficiali polacchi da parte delle truppe sovietiche nella foresta vicino a Katyn.

I nazisti riunirono rapidamente una commissione internazionale, che comprendeva medici dei paesi controllati, per riesumare i cadaveri nelle fosse comuni. In totale furono recuperati più di 4.000 resti, uccisi, secondo la conclusione della commissione tedesca, non più tardi del maggio 1940 dai militari sovietici, cioè quando la zona era ancora nella zona di occupazione sovietica.

Va notato che l'indagine tedesca iniziò subito dopo il disastro di Stalingrado. Secondo gli storici, questa fu una mossa di propaganda per distogliere l’attenzione del pubblico dalla vergogna nazionale e passare alla “sanguinosa atrocità dei bolscevichi”. Secondo Joseph Goebbels, ciò non dovrebbe solo danneggiare l'immagine dell'URSS, ma portare anche a una rottura con le autorità polacche in esilio e con Londra ufficiale.

Non convinto

Naturalmente, il governo sovietico non si fece da parte e avviò le proprie indagini. Nel gennaio 1944, una commissione guidata dal capo chirurgo dell'Armata Rossa, Nikolai Burdenko, giunse alla conclusione che nell'estate del 1941, a causa della rapida avanzata dell'esercito tedesco, i prigionieri di guerra polacchi non avevano avuto il tempo di evacuare e furono presto giustiziati. Per dimostrare questa versione, la “Commissione Burdenko” ha testimoniato che i polacchi furono colpiti da armi tedesche.

Nel febbraio 1946, la “tragedia di Katyn” divenne uno dei casi indagati dal Tribunale di Norimberga. La parte sovietica, nonostante avesse fornito argomenti a favore della colpevolezza della Germania, non fu tuttavia in grado di dimostrare la propria posizione.

Nel 1951 negli Stati Uniti fu convocata una commissione speciale della Camera dei rappresentanti del Congresso sulla questione di Katyn. La sua conclusione, basata solo su prove circostanziali, dichiarò l'URSS colpevole dell'omicidio di Katyn. A giustificazione vengono citati in particolare i seguenti segnali: l'opposizione dell'URSS all'indagine della commissione internazionale nel 1943, la riluttanza a invitare osservatori neutrali durante i lavori della “Commissione Burdenko”, ad eccezione dei corrispondenti, nonché l'incapacità di presentare prove sufficienti della colpevolezza tedesca a Norimberga.

Confessione

Per molto tempo la controversia su Katyn non si è rinnovata, poiché le parti non hanno fornito nuovi argomenti. Solo durante gli anni della Perestrojka una commissione di storici polacco-sovietica iniziò a lavorare su questo tema. Fin dall'inizio dei lavori, la parte polacca ha iniziato a criticare i risultati della commissione Burdenko e, riferendosi alla glasnost proclamata in URSS, ha chiesto di fornire materiali aggiuntivi.

All'inizio del 1989 negli archivi furono scoperti documenti che indicavano che gli affari dei polacchi sarebbero stati esaminati in una riunione speciale dell'NKVD dell'URSS. Dai materiali risultava che i polacchi detenuti in tutti e tre i campi furono messi a disposizione dei dipartimenti regionali dell'NKVD e che i loro nomi non risultavano da nessun'altra parte.

Allo stesso tempo, lo storico Yuri Zorya, confrontando gli elenchi dell'NKVD di coloro che lasciarono il campo di Kozelsk con gli elenchi di riesumazione del "Libro bianco" tedesco su Katyn, scoprì che si trattava delle stesse persone, e l'ordine dell'elenco dei le persone provenienti dalle sepolture coincidevano con l'ordine degli elenchi da inviare.

Zorya lo riferì al capo del KGB Vladimir Kryuchkov, ma lui rifiutò ulteriori indagini. Solo la prospettiva della pubblicazione di questi documenti costrinse la leadership dell'URSS ad ammettere la colpevolezza dell'esecuzione degli ufficiali polacchi nell'aprile 1990.

"Il materiale d'archivio identificato nella sua interezza ci permette di concludere che Beria, Merkulov e i loro scagnozzi erano direttamente responsabili delle atrocità nella foresta di Katyn", ha affermato il governo sovietico in una nota.

Pacchetto segreto

Fino ad ora, la prova principale della colpevolezza dell'URSS è considerata il cosiddetto “pacchetto n. 1”, conservato nella cartella speciale dell'Archivio del Comitato Centrale del PCUS. Non è stato reso pubblico durante i lavori della commissione polacco-sovietica. Il pacco contenente i materiali su Katyn fu aperto durante la presidenza di Eltsin il 24 settembre 1992, copie dei documenti furono consegnate al presidente polacco Lech Walesa e videro così la luce.

Va detto che i documenti del “pacchetto n. 1” non contengono prove dirette della colpevolezza del regime sovietico e possono indicarla solo indirettamente. Inoltre, alcuni esperti, richiamando l'attenzione sul gran numero di incongruenze presenti in questi documenti, li definiscono falsi.

Nel periodo dal 1990 al 2004, la Procura militare principale della Federazione Russa ha condotto le sue indagini sul massacro di Katyn e ha trovato prove della colpevolezza dei leader sovietici nella morte di ufficiali polacchi. Durante le indagini furono intervistati i testimoni sopravvissuti che testimoniarono nel 1944. Ora hanno affermato che la loro testimonianza era falsa, poiché era stata ottenuta sotto la pressione dell'NKVD.

Oggi la situazione non è cambiata. Sia Vladimir Putin che Dmitry Medvedev si sono ripetutamente pronunciati a sostegno della conclusione ufficiale sulla colpevolezza di Stalin e dell'NKVD. “I tentativi di mettere in dubbio questi documenti, di dire che qualcuno li ha falsificati, semplicemente non sono gravi. Lo fanno coloro che cercano di mascherare la natura del regime creato da Stalin in un certo periodo nel nostro paese”, ha affermato Dmitry Medvedev.

Restano i dubbi

Tuttavia, anche dopo il riconoscimento ufficiale delle responsabilità da parte del governo russo, molti storici e pubblicisti continuano a insistere sulla correttezza delle conclusioni della Commissione Burdenko. Di questo ha parlato in particolare Viktor Ilyukhin, membro della frazione del Partito comunista. Secondo il parlamentare, un ex ufficiale del KGB gli avrebbe parlato della falsificazione dei documenti del “pacchetto n. 1”. Secondo i sostenitori della “versione sovietica”, i documenti chiave del “caso Katyn” furono falsificati per distorcere il ruolo di Joseph Stalin e dell’URSS nella storia del 20° secolo.

Il ricercatore capo dell'Istituto di storia russa dell'Accademia russa delle scienze, Yuri Zhukov, mette in dubbio l'autenticità del documento chiave del "pacchetto n. 1" - la nota di Beria a Stalin, che riporta i piani dell'NKVD per i polacchi catturati. "Questa non è la carta intestata personale di Beria", osserva Zhukov. Inoltre, lo storico richiama l'attenzione su una caratteristica di tali documenti, con i quali ha lavorato per più di 20 anni.

“Erano scritti su una pagina, una pagina e un terzo al massimo. Perché nessuno voleva leggere documenti lunghi. Quindi ancora una volta voglio parlare del documento considerato fondamentale. Sono già quattro pagine!” riassume lo scienziato.

Nel 2009, su iniziativa del ricercatore indipendente Sergei Strygin, è stato effettuato un esame della nota di Beria. La conclusione è stata questa: “il carattere delle prime tre pagine non si trova in nessuna delle lettere autentiche dell’NKVD di quel periodo identificate fino ad oggi”. Allo stesso tempo, tre pagine della nota di Beria furono digitate su una macchina da scrivere e l'ultima pagina su un'altra.

Zhukov attira l’attenzione anche su un’altra stranezza del “caso Katyn”. Se Beria avesse ricevuto l'ordine di fucilare i prigionieri di guerra polacchi, suggerisce lo storico, probabilmente li avrebbe portati più a est e non li avrebbe uccisi qui vicino a Katyn, lasciando una prova così evidente del crimine.

Il dottore in scienze storiche Valentin Sakharov non ha dubbi sul fatto che il massacro di Katyn sia stato opera dei tedeschi. Scrive: “Per creare tombe nella foresta di Katyn di cittadini polacchi presumibilmente fucilati dalle autorità sovietiche, dissotterrarono una massa di cadaveri nel cimitero civile di Smolensk e trasportarono questi cadaveri nella foresta di Katyn, cosa che indignò notevolmente la popolazione locale. .”

Tutte le testimonianze raccolte dalla commissione tedesca sono state estratte dalla popolazione locale, ritiene Sakharov. Inoltre, i residenti polacchi chiamati come testimoni hanno firmato documenti in tedesco, di cui non hanno parlato.

Tuttavia, alcuni documenti che potrebbero far luce sulla tragedia di Katyn sono ancora riservati. Nel 2006, il deputato della Duma di Stato Andrei Savelyev ha presentato una richiesta al servizio di archivio delle forze armate del Ministero della difesa russo sulla possibilità di declassificare tali documenti.

In risposta, il deputato è stato informato che "la commissione di esperti della Direzione principale del lavoro educativo delle Forze armate della Federazione Russa ha effettuato una valutazione da parte di esperti dei documenti sul caso Katyn conservati nell'Archivio centrale del Ministero della difesa della Russia Federazione Russa e ha concluso che non era opportuno declassificarli”.

Recentemente, si sente spesso la versione secondo cui sia la parte sovietica che quella tedesca hanno preso parte all'esecuzione dei polacchi e le esecuzioni sono state eseguite separatamente in tempi diversi. Ciò potrebbe spiegare la presenza di due sistemi di prove mutuamente esclusivi. Tuttavia, al momento è chiaro solo che il “caso Katyn” è ancora lungi dall’essere risolto.

Sotto il dominio sovietico, nelle scuole e negli istituti si raccontava di Katyn in questo modo: durante l'occupazione di Smolensk, i tedeschi, vestiti con l'uniforme dei soldati sovietici, fucilarono i prigionieri di guerra polacchi per dare la colpa di tutto al pacifico e buon governo sovietico, che non aveva mai ucciso nessuno e comunque era insospettabile. Sotto il dominio sovietico esisteva un solo ed esclusivamente punto di vista veritiero; non poteva essercene un altro. Tutti credevano.
Nel 1988, per volontà del destino, finii e mi stabilii nel monastero di Optina e già lì appresi nuove circostanze della storia di Katyn, delle quali non ci fu detto nulla: si scoprì che nel novembre 1939, nel famoso monastero , fu allestito il campo di concentramento Kozelsk-1, nel quale furono rinchiusi circa 5.000 ufficiali polacchi. Nella primavera del 1940 furono caricati sui treni alla stazione di Mekhzavod e inviati nella zona di Smolensk, dove furono fucilati. I residenti locali mi hanno raccontato questa storia: un vecchio era presente quando salirono sulle carrozze, una donna anziana ha detto di aver visto i polacchi nel monastero, molti altri lo sapevano nelle rivisitazioni di altri residenti di Kozelsk e del villaggio di Optino.
Il mio mondo ha subito un'altra crepa: si scopre che non sono stati i tedeschi a sparare ai polacchi, ma noi. Naturalmente, i residenti locali non erano presenti all'esecuzione e hanno sentito solo da alcuni dei loro amici e conoscenti quello che è successo a 250 chilometri da casa loro. Erano persone semplici, non avevano dubbi né imbarazzi riguardo all'esecuzione: hanno sparato, vuol dire che l'hanno fatto, le autorità sanno cosa è giusto e cosa bisogna fare. La guerra è alle porte, perché mantenere alcuni militari stranieri capaci di scatenare una rivolta e colpirci alle spalle? Questa è stata la posizione del mio interlocutore (la donna non ha commentato l'omicidio, citando l'indifferenza verso il luogo in cui erano stati portati).
Viveva ad Optina un novizio, figlio di un arciprete di Mosca molto famoso e rispettato. Siamo diventati amici, si potrebbe dire che eravamo amici. Un tempo, suo padre arciprete conosceva bene il metropolita Nikolai (Yarushevich), che faceva parte della commissione governativa che indagava sul caso Katyn. Il metropolita ha parlato più volte della sua partecipazione ai lavori della commissione e ha assicurato a tutti, compreso il padre del mio amico, che Katyn è sicuramente un crimine tedesco.
Allora ero un giovane romantico, non sapevo molto della storia della chiesa del XX secolo, l'autorità di Yarushevich mi inclinava maggiormente verso la versione sovietica. Molto presto, nel 1990, il nostro Paese ha ammesso che le esecuzioni erano state eseguite dall'NKVD su ordine personale di Beria. Dopo il riconoscimento al massimo livello statale, per me personalmente l'indagine è stata chiusa. Inoltre, sotto Eltsin, Putin e Medvedev, non è seguita alcuna rivalutazione: lo stato russo ha ammesso la colpa del governo sovietico in questo crimine. Ma restano ancora molte persone (e ora sono sempre di più) che mettono in dubbio la posizione ufficiale della Federazione Russa. Affermano che Gorbaciov e Eltsin sono nemici della Russia, che hanno deliberatamente causato danni di prova al paese, Putin e Medvedev sono stati costretti a ripetere le loro bugie, non hanno prove serie, le firme di Beria sono falsificate, i documenti sono falsi, i testimoni sono ingannatori .

1. 1939 Buoni amici.

La versione e le argomentazioni di quasi tutti gli oppositori della moderna versione ufficiale russa sono quasi le stesse, ma la prova più evidente del lato del non riconoscimento l’ho trovata nell’articolo “Campo di prigionieri di guerra polacchi a Optina Pustyn”, scritto da un dipendente della diocesi di San Pietroburgo L. Sokolova (l'articolo è stato pubblicato per la prima volta su Optina almanac", 2013, pp. 63-69. Cito dalla ripubblicazione "Russian People's Line", 06/10/2013). Quindi l’NKVD non poteva sparare ai polacchi perché:
1) (Tutti devono cominciare da lontano): fin dall'antichità i polacchi sono stati i nostri peggiori nemici. "Tutto questo bastardo, nell'era dei tempi difficili", scrive l'archimandrita Leonid (Kavelin) nel 1876, "tormentava senza pietà la regione di Kaluga, riempiendola per diversi anni di omicidi, rapine e incendi".
- Questo è, I polacchi sono cattivi. Tanto tempo fa.

2) Dopo la guerra sovietico-polacca del 1919-1921. Decine di migliaia di prigionieri di guerra russi rimasero in Polonia e furono trasformati in veri schiavi. I polacchi torturarono e uccisero molte migliaia di nostri cittadini
- Questo è, i polacchi commisero crimini molto più grandi e non se ne pentirono.

3) Prima del 1939, i polacchi concordarono con i tedeschi di attaccare insieme l’URSS. Citerò ulteriormente Sokolova: “il piano finale di questa politica, secondo la direttiva dello Stato maggiore polacco, era la distruzione della Russia, indipendentemente dal suo sistema politico. A causa della difficile situazione internazionale, in URSS hanno avuto luogo degli arresti, anche di persone di origine polacca”. Gli stessi polacchi spiarono attivamente e parteciparono al sabotaggio sul territorio dell'URSS. Stalin si rivelò più saggio e lungimirante, concluse un patto di non aggressione con Hitler e, secondo il patto, invase il territorio della Polonia, sferrando così un attacco preventivo contro i nemici polacchi. “Questa operazione è una “campagna di liberazione nell’Ucraina occidentale e nella Bielorussia occidentale”. La Polonia non fu in grado di combattere una guerra su due fronti e il comandante in capo dell'esercito polacco diede l'ordine di non impegnarsi in battaglia con le truppe sovietiche. ...L'Armata Rossa, entrata nel territorio della Polonia, catturò circa 200mila polacchi, compreso il personale militare polacco. Alcuni di loro furono presto rimandati a casa, ma furono fucilati coloro che, secondo l'NKVD, deridevano i soldati dell'Armata Rossa durante la Guerra Civile: erano nemici del regime sovietico, controrivoluzionari, spie, agenti di stati stranieri. Il resto è rimasto in cattività. Erano persone che prestavano servizio nella polizia, gendarmi, carcerieri e così via. Secondo alcune fonti nei campi sarebbero rimasti circa 25mila prigionieri polacchi, secondo altri 22mila”, scrive un dipendente della diocesi di San Pietroburgo.
- Questo è, I polacchi avrebbero dovuto attaccarci, ma li abbiamo semplicemente superati in astuzia e quindi abbiamo vinto. Non molte centinaia di migliaia furono arrestate, ma solo circa 200 e 22-25mila famigerati nemici del regime sovietico e dei lavoratori furono internati nei campi.

2. Spartizione della Polonia.

3. Versione ufficiale per il popolo.

4) I polacchi catturati furono sistemati negli eremi di Optina e Nilo-Stolobenskaya e nell'ex convento della "Gioia di tutti coloro che soffrono" vicino a Lugansk. Alcuni dei prigionieri erano nelle carceri della regione occidentale.

5. Il diagramma è progettato molto male. Non ha niente a che fare con Optina.

Secondo Sokolova i polacchi non furono tenuti in un campo di concentramento, ma nell'ex casa di riposo che porta il nome. M. Gorky, situato nel territorio di Optina. I cani non venivano usati come protezione; venivano nutriti tre volte al giorno, accuditi, venivano organizzate attività culturali e allestiti diversi negozi. I polacchi potevano visitare liberamente Kozelsk e anche un medico militare polacco operava a Kozelsk. “Nel tempo libero, i prigionieri realizzavano oggetti artigianali: giocattoli, fischietti, figurine di animali e uccelli. Spesso li regalavano ai bambini russi”. La corrispondenza non era limitata in alcun modo. “Nel campo c’erano una lavanderia, un parrucchiere e uno stabilimento balneare. C'era ordine nei locali; tutti i prigionieri si compravano la biancheria da letto. Lavoravano sgombrando strade, coltivando e raccogliendo legna da ardere. “Tutti i testimoni oculari affermano all'unanimità che i rapporti tra polacchi e russi erano pacifici, non c'era malcontento, né amarezza e non c'era la sensazione che fossero nemici. I polacchi hanno trattato il nostro popolo con fiducia, simpatia e ci hanno conquistato con la loro gentilezza e cultura della comunicazione. E i nostri residenti li hanno pagati con simpatia e hanno cercato di aiutarli in qualche modo”. “Questi fatti, raccolti dai monaci di Optina Pustyn, sono confermati dai testimoni sopravvissuti. Molti di loro ricordavano l’insolito addio dei polacchi al campo. Camminarono in colonne fino alla stazione di Kozel a piedi. Gli uccelli si posavano sulle loro braccia, sui loro cappelli e sulle loro spalle, come se stessero salutando dei buoni amici”.

Questa è un'immagine così gioiosa e toccante. È solo strano che prima fosse stato scritto sui nemici del regime sovietico. Non così terribile da essere fucilati immediatamente, ma nemmeno così terribile da poter essere rilasciati. Gendarmi, poliziotti, con le armi in mano, resistettero all'arresto da parte dell'Armata Rossa-Liberatrice. Ma nonostante la loro inimicizia di classe, gli abitanti di Kozel si prendevano cura di loro, si prendevano cura di loro, si potrebbe dire che vivevano in una casa di riposo. Tutti li amavano, amavano tutti. Regali, giocattoli, svago culturale.
Prestare attenzione anche ai fatti raccolti dai monaci, confermati dai residenti locali. Da chi i monaci hanno trovato fatti confermati dalla gente del posto? Nel monastero non c'è alcun archivio del periodo sovietico, nessuno ha consegnato loro il caso Katyn. Chi, dove e quali fatti potrebbero trovare i monaci senza nome?

9. Questo è proprio il documento che gli stalinisti rifiutano categoricamente di riconoscere. Affermano che l’intero documento è stato redatto e le firme sono state falsificate su ordine di Gorbaciov.

10.

11.

12.

5) Nell'aprile-maggio 1940 tutti i polacchi furono inviati a Smolensk, messi a disposizione dell'NKVD, ricevuti da 3 a 5 anni e utilizzati per lavori di costruzione.
- Questo è, Numerosi autori di questa versione sono convinti che tutti i polacchi siano stati mandati in un cantiere edile e quindi non potessero essere fucilati.

13.

14.

6) Il 16 luglio 1941 Smolensk fu occupata dalle truppe tedesche. Poiché non siamo riusciti a organizzare l'evacuazione dei polacchi, questi caddero nelle mani dei nazisti e furono fucilati da loro. Per nascondere il crimine, i tedeschi indossarono uniformi sovietiche ed eseguirono le esecuzioni in un ex campo di addestramento militare sovietico chiuso vicino alla dacia dell'NKVD. Tutti i sospetti erano quindi destinati a ricadere sui comunisti. Il 13 aprile 1943 la propaganda di Goebbel riportò la scoperta di una fossa comune di prigionieri polacchi. Due giorni dopo, il 15 aprile, l’URSS respinse risolutamente le accuse. L'indagine tedesca è falsa, la parte sovietica ha immediatamente dichiarato la propria non partecipazione all'omicidio di massa dei prigionieri.
- Questo è, fucilato dai tedeschi, vestito con uniformi sovietiche. Perché fu necessaria tutta questa mascherata nel 1943, quando era già stato versato così tanto sangue e così tante città erano state distrutte che più o meno 10-20mila polacchi non avrebbero certamente reso la Germania nazista una cara e una dolce metà?

15. Il campo di allenamento è stato allestito accanto alla dacia, la casa di riposo dell'NKVD. La gente andava lì per rilassarsi. Ognuno ha il proprio modo di rilassarsi. Hanno sparato dalla fine degli anni '20. Il picco più grande arrivò nel 1937. I dipendenti dell'NKVD scrivono che c'era così tanto lavoro che tornarono a casa entro le 2 del mattino.

16.

7) Dopo la liberazione di Smolensk nell'ottobre 1943, fu creata una commissione chiusa dell'NKVD. Condusse le sue indagini e scoprì che “nella primavera del 1943, i tedeschi scavarono le tombe e rimossero da esse tutti i documenti datati successivamente alla primavera del 1940, e fucilarono i prigionieri sovietici che effettuavano questi scavi. I residenti locali sono stati costretti e minacciati a fornire false prove”. Il 12 gennaio 1944, il ChGK annunciò la creazione di una "Commissione speciale per stabilire e indagare sulle circostanze dell'esecuzione di ufficiali polacchi di prigionieri di guerra da parte degli invasori nazisti nella foresta di Katyn (vicino a Smolensk"), il cui presidente fu nominato capo chirurgo dell'Armata Rossa, l'accademico N.N. Burdenko (la commissione comprendeva lo scrittore A.N. Tolstoj e il metropolita Nikolai Yarushevich). La conclusione ufficiale della commissione fu pubblicata sul quotidiano Pravda il 26 gennaio 1944.
- Questo è, Abbiamo dimostrato chiaramente al mondo intero che sono stati i nazisti a uccidere.

17. Con un cappotto nero e una barba bianca - Metropolitan Nikolai (Yarushevich).

8) Dal 20 novembre 1945 al 1 ottobre 1946 si svolsero il processo di Norimberga. La parte sovietica fornì prove e testimoni inconfutabili dell'esecuzione da parte dei tedeschi. Ma la commissione internazionale, sotto la pressione degli Stati Uniti, ha rifiutato di accettare argomentazioni convincenti e l'episodio di Katyn non figura nel verdetto finale del tribunale.
- Questo è, Non si sa chi abbia sparato. Ma questo non significa che la nostra colpevolezza sia stata provata. I polacchi furono fucilati dai tedeschi. Tutto.

Consideriamo ora un'altra versione della storia, accettata in tutto il mondo, anche ufficialmente nel nostro paese:
Tralasciamo gli argomenti "pesanti" sui crimini dei polacchi durante il periodo dei torbidi e negli anni '20 del XX secolo e andiamo dritti al punto.
Il 1° settembre 1939 la Germania attaccò la Polonia. Da parte sua, ha invaso il territorio dell’“ex” Stato polacco. Il 28 settembre, il cosiddetto Patto Molotov-Ribbentrop, che prevedeva la divisione dei territori di diversi stati, in primis la Polonia.

18.

19.

20. Molte di queste fotografie con fratelli tedeschi sono già state pubblicate.

21.

Abbiamo catturato 454.700 soldati e ufficiali delle forze armate polacche, soldati e ufficiali della CoP, agenti di polizia, gendarmi e persone catturate con armi in mano. Centinaia di migliaia di civili furono deportati in terre lontane nel territorio dell'URSS.

22.

Per risolvere la questione dei prigionieri, il Polutburo del Comitato Centrale ha creato una commissione guidata da Zhdanov. Comprendeva Beria e Mehlis (allora capo del controllo statale). Il 2 ottobre la commissione ha proposto di rimandare a casa la maggior parte dei prigionieri, lasciandone 25mila per la costruzione della strada Novograd-Volynsky-Lvov e di mandare i nativi della “parte tedesca della Polonia” in campi speciali dell'NKVD fino alla fine dei negoziati con la Germania riguardo al rimpatrio.
Così circa 15mila prigionieri di guerra polacchi finirono in tre ex monasteri e il numero totale degli arrestati (entro il 19 novembre 1939) era di 39,6mila persone.
A quanto pare, l'atteggiamento nei confronti dei polacchi nel campo di Kozelsk era umano. Potevano persino spedire lettere a casa.
"Dopo l'attacco tedesco all'URSS, Stalin stabilì relazioni diplomatiche con il governo polacco in esilio. L'8 agosto 1941 ai cittadini polacchi catturati e internati fu concessa l'amnistia e il diritto alla libera circolazione su tutto il territorio dell'Unione Sovietica. iniziò la formazione dell'esercito polacco nell'URSS (Esercito di Anders) ".
"Il 3 dicembre 1941, Stalin e Molotov si incontrarono con il capo del governo polacco, il generale Sikorski e il generale Anders. Ha avuto luogo il seguente dialogo (citato dal documento ufficiale polacco):
“SIKORSKY: Le dichiaro, signor Presidente, che la sua ordinanza di amnistia non viene eseguita. Un gran numero dei nostri, e quelli più preziosi per l’esercito, sono ancora nei campi e nelle prigioni.
STALIN (scrive): Questo è impossibile perché l'amnistia è stata applicata a tutti e tutti i polacchi sono stati rilasciati. (Le ultime parole sono rivolte a Molotov. Molotov acconsente.)(...).
SIKORSKY: Ho con me un elenco di circa 4.000 ufficiali che sono stati presi con la forza e che sono attualmente in prigioni e campi, e anche questo elenco è incompleto, perché contiene solo i nomi che vengono nominati a memoria. Ho incaricato di verificare se fossero in Polonia, con la quale abbiamo contatti costanti. Si è scoperto che nessuno di loro era lì; proprio come nei campi di prigionia in Germania. Queste persone sono qui. Nessuno di loro è tornato.
STALIN: Questo è impossibile. Sono scappati.
ANDERS: Dove potrebbero essere scappati?
STALIN: Ebbene, in Manciuria."

23. Coincidenza casuale.

Torniamo a Katyn. Fino all’aprile 1940 i polacchi si trovavano infatti in tre campi di concentramento e in diverse prigioni. Dopo aprile non ci furono più lettere o informazioni da parte loro. Sembravano scomparsi. Come ha detto il compagno Stalin: “fuggirono in Manciuria”.

Il 16 luglio 1941 Smolensk fu occupata dalle truppe tedesche. Non è stato possibile rimuovere gli archivi del comitato regionale del partito e si è rivelata la portata del Terrore Rosso (in una regione occidentale separata), inclusa la sparatoria dei polacchi vicino a Smolensk.
Prima della guerra, non lontano dal villaggio di Katyn, fu costruita la dacia dell'NKVD e fu costruito un campo di addestramento chiuso. L'accesso era completamente chiuso, nessuno dei locali sapeva cosa stesse succedendo lì, ma tutti immaginavano: dalla fine degli anni '20, i nemici del popolo venivano portati sul campo di addestramento e scomparivano dietro il filo spinato. C'erano residenti locali che lavoravano alla sicurezza e alla manutenzione della discarica e sapevano esattamente cosa stava succedendo lì. Secondo dati moderni (forse non sono definitivi), lì furono fucilati 6,5mila cittadini sovietici.
Nel periodo aprile-maggio si sono aggiunti 4.415 prigionieri del campo di Optina.
Sono stati i residenti locali a indicare alla polizia tedesca il luogo dell'esecuzione. Nel febbraio 1943, i tedeschi iniziarono un'indagine, l'esumazione iniziò il 29 marzo e il 13 aprile fu annunciata ufficialmente la scoperta delle sepolture degli ufficiali polacchi giustiziati.
Da parte nostra c'è una lacuna nella storia: dall'aprile 1941 i polacchi sono scomparsi nel nulla e di loro non c'è traccia (sono fuggiti in Manciuria).
I tedeschi hanno avuto quasi un anno e mezzo di silenzio. Per qualche ragione, questa storia è emersa anni dopo e dopo la sconfitta di Stalingrado, quando era necessario distogliere l'attenzione della comunità mondiale e creare l'immagine di un nemico sotto forma di URSS. La nostra gente ha approfittato di questo momento: i tedeschi erano a Smolensk da 1,5 anni, quindi hanno sparato.

24.

25. Un altro documento “falso”.

26. La nostra versione ufficiale.

Per dare un carattere internazionale all'indagine, il governo tedesco riunì rappresentanti di diversi paesi (naturalmente membri della coalizione hitleriana), Polonia e Svizzera e organizzò un'indagine internazionale. La Germania voleva davvero che la commissione fosse presieduta o vi partecipasse un rappresentante ufficiale della Croce Rossa Internazionale, ma poi l’Unione Sovietica protestò fortemente e proibì ai rappresentanti dell’IRC di partecipare alla commissione (“in conformità con il Carta, l'IRC non può operare sul territorio di uno Stato, anche se occupato, senza il consenso delle sue autorità ufficiali"). Ora la protesta è percepita come l'effettivo riconoscimento dell'URSS in questo crimine di guerra.

27.

Poi ci fu la liberazione, la commissione NKVD, la commissione Burdenko, Norimberga. Per 55 anni abbiamo mantenuto la nostra posizione. Nel 1990 Gorbaciov decise di aprire alcuni documenti e ammise la nostra responsabilità nell'omicidio dei prigionieri. Come scrive Sokolova: “Gorbaciov ha ammesso la nostra colpa per la loro morte e ha espresso la speranza di migliorare le relazioni tra i due paesi. Ma non ci fu alcun miglioramento e la pressione sull’URSS aumentò. Nel settembre 1992, nell'archivio presidenziale (l'ex archivio del comitato centrale del PCUS), sarebbero stati scoperti documenti segreti, dai quali sarebbe seguito che gli ufficiali polacchi furono fucilati dall'NKVD. ... Il 25 agosto 1993, Boris Eltsin, con le parole "perdonaci", depose una corona davanti al monumento alle vittime di Katyn. ...I documenti che Gorbaciov presentò come prova della repressione di Stalin, su suggerimento di Alexander Yakovlev, membro del Politburo del Comitato Centrale del PCUS, si rivelarono falsi. Non è stato possibile confermare il fatto che Stalin fosse colpevole di questa esecuzione. Le firme di Stalin sul verdetto di esecuzione furono falsificate. ... Quindi la leadership del nostro Paese si è pentita completamente invano del crimine. I polacchi furono fucilati dai tedeschi”, conclude inequivocabilmente la signora Sokolova.
Ci sono parole nel suo articolo che mi hanno sorpreso:
“Dal 1989, visitando il monastero come pellegrini, motociclisti e delegazioni varie, i polacchi, disturbando la quiete dei confratelli con comportamenti non sempre corretti, cercano di imporre l'installazione di una targa commemorativa su quegli eventi”.
Ho vissuto ad Optina per quasi quattro anni e posso dire con certezza che nessun polacco ha disturbato la pace dei fratelli. I polacchi vennero, ma estremamente rari e senza scandali, fatta eccezione per la visita di uno dei pochi prigionieri sopravvissuti al campo all'inizio degli anni '90. Come si è scoperto, è stato p. Zdzislaw Peszkowski, cappellano di Giovanni Paolo II. Allora non gli fu permesso di celebrare una messa commemorativa per i morti e fu cacciato dal monastero. Ma questa è un'altra storia.

Non capisco perché sul muro del monastero non si possa installare una targa commemorativa in memoria dei polacchi uccisi a Katyn. In ogni caso si trattava di un crimine di guerra e le persone venivano giustiziate senza processo. Per quanto riguarda il principale colpevole della tragedia, dobbiamo finalmente dare una risposta chiara e inequivocabile ai nostri cittadini: chi e perché ha sparato a 6,5mila sovietici a Katyn e scoprire quanti sono stati effettivamente uccisi. Dopotutto, le sepolture polacche sono state studiate a fondo, mentre le nostre sono state solo leggermente accennate. Non sappiamo quante altre fosse comuni ci siano a Katyn. Va detto chiaramente e chiaramente che i comunisti erano impegnati nel terrore di massa e nell'omicidio illegale dei nostri cittadini. È necessario pubblicare tutti i documenti della nostra indagine: dei 183 volumi del caso, 67 sono stati consegnati ai polacchi, i restanti 116, “secondo il procuratore militare, contengono segreti di Stato”. Tuttavia, nel 2010, per decisione del presidente russo Medvedev, furono trasferite ai polacchi copie di 137 volumi. Ai polacchi, ma non a noi. Di conseguenza, per la parte polacca la risposta alla domanda su chi ha ucciso i prigionieri è ovvia, ma per noi suscita ancora qualche controversia. Particolarmente sorprendenti sono i dipendenti ortodossi della commissione per la canonizzazione della diocesi di San Pietroburgo come la signora Sokolova. Nella foresta di Katyn giacciono migliaia di nostri cittadini innocentemente assassinati, molti dei quali canonizzati dalla Chiesa ortodossa russa. Oppure vogliamo liquidare queste persone come tedesche e riconoscere come falsi i documenti con firme e sigilli?

Ora c'è un meraviglioso museo a Katyn. Copie di centinaia di documenti sono esposte affinché tutti possano vederle; per i dipendenti e i residenti la risposta alla domanda “chi sono gli assassini?” evidente ed inequivocabile.
Ho chiesto al dipendente del museo:
- Ci sono persone che mettono ancora in dubbio la versione ufficiale della Russia.
- Allora lascia che vengano da noi e vedano tutto da soli.
- Viene molta gente?
- Molti. Ma ci sono più polacchi e bielorussi. (Proprio mentre ero lì, un folto gruppo di polacchi della diaspora dalla Bielorussia è arrivato per onorare la memoria delle persone uccise). Sapete, vengono persone diverse", ha continuato il dipendente. - C'è chi è convinto di aver sparato per un motivo. Una signora ha letto il nome ebreo della vittima e la professione di contabile e ha subito detto che “bisogna indagare, forse si mettono nei guai”. E ci sono persone che arrivano con comprensione, tristezza, dolore. E c'è chi, spesso polacchi, è arrabbiato con noi e ci considera tutti assassini.
"Sì, perché all'improvviso", ho provato a fare una brutta battuta.

28.

E poi ho preso un taxi per Smolensk e ho parlato con il tassista.
- Sei stato al museo?
"No, cosa fare lì", risponde un giovane di oltre trent'anni. Questo è un cimitero polacco.
- Ci sono 4,5mila polacchi lì e 6,5 dei nostri. Perché all'improvviso è diventato polacco?
- Beh, non lo so, tutti i polacchi si fermano lì. Anche i comuni camionisti polacchi non passano, si fermano continuamente e vengono a pregare. E ci sono molti autobus che arrivano da lì.
- I nostri non si preoccupano della loro stessa gente? Le autorità polacche hanno allestito un memoriale, ma abbiamo solo le recinzioni sopra i fossati e una croce solitaria, anche se grande.
- Beh, cosa dovrei fare lì? Cosa ottengo da tutta questa storia? Che mi aiuterà a guadagnare più soldi o a migliorare la mia vita?

Cos'è Katyn, la tragedia di Katyn o quando è avvenuto il massacro di Katyn (polacco. zbrodnia katyńska - « Il crimine di Katyn"), tu, ovviamente, devi dare una risposta chiara e precisa. Preparati subito che in questo articolo esamineremo diverse questioni strettamente correlate tra loro. E possono suonare in contesti diversi.

Prima di scrivere questo articolo, ho letto molto materiale su questo argomento e posso dire che la risposta non è del tutto chiara e, purtroppo, è impossibile dare una risposta breve.

Probabilmente inizierò dalla fine. Alla domanda del console, quale evento è accaduto nell'aprile 2010 (o qualcosa del genere: quale tragico evento è accaduto nell'aprile 2010) si può rispondere con fermezza: il 10 aprile, vicino a Smolensk, l'aereo su cui viaggiavano il presidente Lech Kaczynski con sua moglie e rappresentanti del Il governo polacco stava volando precipitato. Degli 88 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio, nessuno è sopravvissuto.

Lech Kaczynski, a capo della delegazione polacca, si stava dirigendo nelle vicinanze del piccolo villaggio di Katyn, non lontano da Smolensk, dove nella primavera del 1940 ebbe luogo l'atroce crimine del regime stalinista contro i migliori figli della Polonia. Gli ufficiali polacchi catturati nel settembre 1939 furono fucilati lì. Senza processo né indagine. Per la prima volta nel 1943 furono scoperti 4143 corpi dai nazisti, che resero pubblico questo fatto.

Questa sembra essere una risposta semplice a una domanda così difficile, ma...

Mappa della Polonia 1939 con la linea di demarcazione secondo la legge Molotov-Ribbentrop

Tragedia di Katyn- Direi che è un nome comune e quindi passo ad un'altra domanda, che chiede - cos'è la legge Molotov-Ribbentrop. Questo è un atto di non aggressione firmato tra l'URSS e la Germania il 23 agosto 1939, ma c'era una parte segreta secondo la quale questi due paesi rimuovevano la Polonia dalla mappa del mondo. Furono stabilite zone di interessi di entrambe le potenze (alcuni la chiamano la quarta spartizione della Polonia). Questa parte dell'accordo divenne nota solo nel 1945, dopo il rovesciamento del fascismo in Europa. Stalin, affetto da gigantomania, vedeva l’URSS entro i confini della Russia zarista, quindi con il pretesto di liberare gli ucraini e i bielorussi oppressi dalla Polonia borghese, decise di spostare “un po’” i confini del paese verso ovest (Con il così, “grazie a” Stalin, i confini di Bielorussia, Lituania, Russia e Ucraina sono praticamente localizzati!). Affinché l’URSS non sembrasse agli occhi del mondo un occupante, ma un paese che resiste all’aggressione della Germania nazista, che attaccò la Polonia il 1 settembre 1939, invase la Polonia non immediatamente, ma il 17 settembre. In chiara collaborazione con la Germania, la Polonia fu distrutta e divisa. Allo stesso tempo, i soldati polacchi furono catturati sia dall'una che dall'altra parte.

Il numero di ufficiali e soldati polacchi catturati nell'URSS ammontava a circa 135.000 persone.

Arriviamo quindi alla terza domanda su Katyn.

Decisione del Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista dei Bolscevichi di tutta l'Unione del 5 marzo 1940. sulla distruzione dei polacchi.

Il 19 settembre 1939, per ordine del commissario del popolo per gli affari interni dell'URSS n. 0308, fu creata la direzione per i prigionieri di guerra e gli internati sotto l'NKVD dell'URSS e furono organizzati 8 campi per trattenere i prigionieri di guerra polacchi:

Ostashkovsky - Gendarmi, poliziotti, guardie di frontiera, ecc. (luogo dell'esecuzione - prigione di Kalinin);
Kozelshchansky -Ufficiali;
Starobelskij -Ufficiali; Yukhnovsky;
Kozelsky;
Putivlsky;
Yuzhsky;
Arancia.

Il personale privato e i sergenti erano tenuti in 5 campi. Il regime stalinista raccoglieva attivamente informazioni tra i polacchi e, di conseguenza, sapeva con certezza che erano pieni di spirito di lotta per il loro Stato e, naturalmente, aspettavano il momento della loro liberazione per riprendere la lotta per l'indipendenza del paese. lo stato. Per privare la Polonia del colore della nazione si decise di distruggerla. Dalla primavera del 1940 non sono più arrivate lettere degli ufficiali dei campi Ostashkovsky, Kozelsky e Starobelsky a parenti e amici.

Non c'è abbastanza spazio per descrivere la profondità dell'intera tragedia e, cosa più importante, manca la maggior parte dei documenti. Dovrebbe essere chiaro che la "tragedia di Katyn" simboleggia la morte di circa 22mila polacchi, sebbene a Katyn siano stati scoperti i corpi di circa 4mila. Nel campo di Starobelsky furono uccise circa 3,8mila persone, nella prigione di Kalinin circa 6,3mila persone. Ci sono 7,3mila persone nelle carceri e nei campi in Ucraina e Bielorussia. Dovrebbe essere chiaro che le persone si trovavano in campi diversi, in carceri diverse, in città diverse. E esattamente chi, dove sono stati portati per essere fucilati, dove e quando sono stati uccisi - spesso non ci sono dati. Cioè, c'erano diversi "Katyn" in quanto tali...

Secondo i dati indicati nella nota del presidente del KGB Shelepin, furono uccise 21.857 persone. Tuttavia, questa cifra non è precisa e fornisce solo una stima approssimativa del crimine. E chi ha tenuto conto di coloro che morivano a causa delle malattie nei campi e sul lavoro? Coloro che sono fuggiti e sono scomparsi senza lasciare traccia. E quelli che erano parenti di coloro che furono giustiziati e furono sfrattati in profondità nell'URSS o vivevano vicino al confine (da 270mila!) e non ce la fecero mai o morirono di fame all'arrivo?

Per i residenti di Kiev, il console sente spesso la domanda su Bykovna. In breve dobbiamo rispondere che lì è stato scoperto un luogo di sepoltura della "lista Katyn" di ufficiali polacchi giustiziati, nonché un luogo dove venivano giustiziate persone represse dall'NKVD.

Per ogni evenienza vi informo anche che nello stesso periodo (novembre 1939 - giugno 1940) i fascisti portarono avanti l'azione AB (Azione straordinaria di pacificazione. Außerordentliche Befriedungsaktion), a seguito della quale furono uccisi 2000 cittadini polacchi appartenenti a l'intellighenzia (scienziati, insegnanti).

PS Potrebbe sembrarti che qui sia stato scritto molto, ma ti assicuro che è il più necessario. Se visitate i siti web russi riguardanti la tragedia di Katyn, rimarrete completamente confusi. Dirò solo una cosa, non importa quali fossero i "ricercatori" di questo problema: a chi non attribuirebbero la colpa, non si possono restituire i polacchi uccisi... Se non ci fosse stata la guerra del 1939, non sarebbero stati catturati, ma sarebbero ancora vivi. Se qualcuno legge materiale su Katyn, si formi un giudizio: i fatti citati da diverse parti si contraddicono a vicenda.

Guarda il film “Katyn” 2007 (dir. A. Wajda) in polacco con i sottotitoli (puoi disattivarli se il tuo polacco è buono) - ti aiuterà a capire il materiale e potresti anche avere domande sul film. .

Il 5 marzo 1940, il Politburo dell'URSS decise di fucilare diverse migliaia di ufficiali polacchi catturati nella foresta di Katyn vicino a Smolensk.
Il 13 aprile 1943, l'umanità venne a conoscenza per la prima volta della tragedia: la radio di Berlino trasmise informazioni sulla sepoltura di circa 11-12mila ufficiali polacchi scoperti lì. Per circa mezzo secolo le autorità sovietiche “attribuirono” il massacro ai nazisti e solo nel 1990 furono costrette ad ammettere che l'esecuzione a Katyn era opera dell'NKVD.

Ora c’è una parata di oscurantismo e di ignoranza storica che circonda la questione di Katyn. Spesso si sente una massima sorniona: esiste una versione tedesca e una versione sovietica di quanto accaduto a Katyn, sono quasi equivalenti. Ma lo è?

La colpa di Stalin e dell'NKVD è una realtà oggettiva. E la prova di ciò sono fatti concreti: documenti che mostrano come è stata presa la decisione, come sono stati formalizzati i casi, è stato effettuato il trasferimento, è stata effettuata l'esecuzione, chi ha partecipato all'esecuzione. Gli autori sono conosciuti per nome: per questo omicidio sono state premiate 125 persone.

Ma le accuse mosse contro i tedeschi a Norimberga nel 1946 dai rappresentanti sovietici fallirono vergognosamente. Per una semplice ragione. Non c'erano e non ci sono fatti che indichino chi specificamente (nome dell'unità, cognomi degli artisti) e in base all'ordine di chi lo ha fatto.

Anatoly Wasserman, un grande sostenitore delle speculazioni sul tema Katyn, ripete che solo come giurato ha esaminato e soppesato tutti i fatti riguardanti Katyn ed è giunto alla conclusione sulla colpevolezza tedesca. Ma ha tratto conclusioni basate su false idee su “come dovrebbe essere” e non sulla base dei fatti. L'accusa contro i tedeschi langue perché non è supportata da altro che speculazioni. No, non augureresti a nessuno una giuria come Wasserman. E' un "esperto"!

A livello ufficiale, la Russia ha riconosciuto il crimine di Katyn.
Questo riconoscimento è stato preceduto da quasi mezzo secolo di accuse sovietiche secondo cui gli ufficiali polacchi furono fucilati nel 1941 dai nazisti, che presumibilmente catturarono campi per prigionieri di guerra sovietici, che non abbiamo avuto il tempo di evacuare a causa della rapida avanzata dell'esercito tedesco .

Questa falsificazione è stata formalizzata ufficialmente sotto forma di un rapporto sui risultati delle indagini della commissione di emergenza, che al momento della sua nomina era chiamata Commissione per indagare sull'omicidio di ufficiali polacchi da parte degli invasori nazisti nella foresta di Katyn. Questo nome ha già dato il risultato di questa indagine. Naturalmente si trattava di una risposta all’indagine tedesca avvenuta sei mesi prima: scoperta di tombe, riesumazione. E poi, sulla base della cosiddetta indagine della cosiddetta Commissione Burdenko, quelle prove furono fabbricate e furono trovati quei "testimoni" che l'NKVD e l'NKGB avevano fatto scivolare in questa commissione.

I documenti di lavoro sopravvissuti di questa commissione, compresi i documenti della loro corrispondenza interna, indicano che Burdenko conosceva la verità. C'è una leggenda secondo cui Burdenko, essendo gravemente malato, prima della sua morte ha tuttavia ammesso a uno dei suoi cari che in realtà siamo stati noi a sparare agli ufficiali polacchi. C'è una nota che indica i suoi dubbi: era in corrispondenza con qualcuno dell'NKVD, quasi con Merkulov, quando si trattava di quale membro della commissione dovesse essere incaricato di parlare in una conferenza stampa per giornalisti stranieri nel gennaio 1944 a Smolensk. E ha detto che era meglio non farlo, perché aveva dei dubbi.

Si tratta di ciò che ha preceduto il riconoscimento ufficiale della colpevolezza dell'NKVD nel 1990. Ma il rapporto della TASS ha cercato molto timidamente di evitare la sigla NKVD; ha affermato che questa atrocità era opera di Beria, Merkulov e dei loro scagnozzi, proprio per non offendere il dipartimento stesso.

La Memorial Society, insieme al Polish Karta Center, ha preparato un libro di memoria “Killed in Katyn”, lo ha stampato e sarà presentato al pubblico a settembre.
Novaya ha scritto sulla raccolta di donazioni per questa pubblicazione. In una situazione in cui le autorità russe assumono, per usare un eufemismo, una posizione ambivalente – ammettono che i prigionieri di guerra polacchi sono stati fucilati dall’NKVD e allo stesso tempo si rifiutano di riabilitare i giustiziati – è diventato particolarmente importante mostrare il desiderio della società russa di onestà e coerenza nel rivelare la verità sui crimini del regime comunista.
Gli autori del libro non sono rimasti delusi nelle loro aspettative: la somma richiesta è stata raccolta prima del 23 agosto, data di completamento della raccolta fondi.

Ci sono molte cose in questo libro per la prima volta - non solo perché l'elenco delle persone giustiziate a Katyn non è mai stato pubblicato in russo, e le fotografie dei luoghi di esecuzione non sono mai state pubblicate in un volume simile in Russia (queste fotografie del 1943 erano fornito dal Museo Katyn - un dipartimento del Museo dell'Esercito Polacco a Varsavia).

Per ciascuno dei 4.415 prigionieri di guerra polacchi giustiziati nella foresta di Katyn nella primavera del 1940 vengono forniti collegamenti a documenti che confermano il suo tragico destino.

Molto probabilmente, l'Ufficio del Procuratore Militare Principale (GVP) e i tribunali russi continueranno a dissimulare - dicono, anche se c'è una decisione del Politburo, e c'è un ordine da inviare dal campo al dipartimento NKVD, che ha effettuato le esecuzioni, e c'è un cadavere con un foro di proiettile nella parte posteriore della testa, ma tutto ciò presumibilmente non prova il fatto dell'esecuzione, poiché non esiste né verdetto né atto di esecuzione. È tempo di ricordare la battuta barbuta: "di nuovo questo dannato sconosciuto!"
Naturalmente, i sedicenti “patrioti” (non solo Wasserman, ma anche Starikov, Strygin, ecc.) continueranno a ripetere le favole sovietiche, respinte per completa incoerenza dal Tribunale di Norimberga già nella fase dell'esame preliminare.
Ma dopo la pubblicazione di questo libro, tutti potranno facilmente determinare il prezzo sia dei sotterfugi del GVP che degli scritti dei teorici della cospirazione.

È impossibile nominare tutti i 22mila prigionieri di guerra polacchi giustiziati. Ecco cosa dice il compilatore del libro, Alexander Guryanov:
«Attualmente i documenti contengono i nomi di soli 18mila. Se parliamo delle vittime del crimine di Katyn, ci sono cinque gruppi. Tre gruppi sono prigionieri di tre campi e due gruppi sono prigionieri delle carceri dell'Ucraina occidentale e della Bielorussia occidentale. Quindi non ci sono documenti né nomi dei prigionieri nelle carceri della Bielorussia occidentale. I restanti 4 gruppi sono 18mila, i loro nomi sono noti. Il termine "crimine di Katyn" è collettivo, ma il nostro libro si riferisce a un solo gruppo: il campo di Kozelsk, che fu giustiziato proprio nella foresta di Katyn; si tratta di 4415 persone, come abbiamo ora stabilito. L'obiettivo era chiarire il personale e i numeri, perché c'era qualche discrepanza e siamo riusciti a identificare sette nuove persone nei documenti e dimostrare che anche loro appartenevano a questo particolare gruppo di giustiziati. L'obiettivo è raccogliere tutti i documenti.
I riferimenti a questi documenti sono importanti, ad esempio, dal punto di vista della riabilitazione nominativa, del riconoscimento delle persone come vittime della repressione politica, cosa che la Procura militare principale rifiuta categoricamente”..